Siamo noi cari
lettori e lettrici del lieto annuncio, che dobbiamo farci carico del senso
delle nostre azioni, noi gli unici responsabili. Noi dobbiamo ri-riempire di
significato il vuoto lasciato dal crollo di tutto ciò in cui credevamo. Bisogna
andare oltre se stessi! L’uomo deve farsi oltreuomo, ubermensch.
Bisogna fare
come il pastore, dare un morso al serpente, il tempo circolare, liberandoci
così dal peso della terribile necessità dell’essere. Bisogna amare il proprio
destino, proprio in quanto tragico e aprirsi così la strada verso un nuovo
senso della vita: il senso che noi stessi siamo in grado di dare ad essa.
Bisogna decidere di vivere come se tutto dovesse ritornare. Caricatevi sulle
vostre spalle il senso del mondo e non cercatelo al di fuori di voi stessi…
FONTI
Le parole della filosofia, Sacchetto,
Desideri, Petterlini, Loescher
Nella nostra società spesso l’uomo si trova perso e disorientato, non credi che l’annuncio della morte di Dio possa creare paure, smarrimento e angoscia?
RispondiEliminaL’AFORISMA DELL’UOMO FOLLE
Elimina“Vengo troppo presto” proseguì l’uomo folle, “non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, la luce delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate…”
In questo aforisma della Gaia scienza, espongo l’annuncio della morte di Dio. Che cosa significa ciò? Questo è l’annuncio del venir meno del senso del sacro nel mondo di oggi. E’ un momento irreversibile della storia del nostro Occidente: è la fine di tutti i valori tradizionali. Io sono l’uomo folle, io vi annuncio la fine delle vostre certezze e vi avverto dello smarrimento che vi colpirà, ci colpirà, oh uomini. Abbandonate la superficialità del vostro atteggiamento e cercate di comprendere come siate voi, noi stessi autori e spettatori del crollo di ogni Assoluto. Se il sacro, i valori, tutto ciò in cui l’uomo riponeva le sue speranze sono svaniti, tocca a noi assumere sopra di noi la volontà e la possibilità di azione, che fino ad esso abbiamo attribuito al solo essere trascendente. Siamo solo all’inizio di questo processo: per questo proverete stupore per il mio annuncio! Siate attenti perché ora viene il pericolo più grande: la disperata sensazione di vuoto.
A seguito del tuo “ruminare”, come possiamo quindi rompere il circolo del serpente del tempo e accettare ogni attimo della nostra vita?
RispondiEliminaE’ giunta l’ora di spiegarvi, dopo la morte di Dio e la nascita dell’oltreuomo, il tema dell’eterno ritorno dell’uguale. Questo è forse il nocciolo, il pensiero più profondo di tutto il mio “ruminare”. Dopo la fine degli assoluti e delle certezze, siate coscienti della ripetizione eterna di tutte le vicende del mondo, in quanto processo cosmico circolare ed estrema affermazione dell’immanenza vitale. Il tempo è un serpente strisciante in circolo: incessantemente gira e si ripete. E allora vi chiedo di scommettere con me: scommettete sulla vita, sulla sua affermazione perentoria e totale, senza giustificazioni esterne. Scommettere è decidere per l’eterno ritorno e accettare che il senso della vita non risiede fuori di essa. Questa è l’unica soluzione definitiva alla morale: se l’esistenza è un attimo vitale, doloroso o gioioso, allora vi è un’uscita dal nichilismo. Solo nella gioiosa accettazione di ogni attimo ci sottrae all’assenza di significati propria del nichilismo passivo per diventare autentici portatori di senso, capaci di affermare la vita in ogni suo aspetto.
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