mercoledì 29 agosto 2012

NAZIFICAZIONE E DENAZIFICAZIONE


Il mio nome è stato associato, per lungo tempo, alla cultura nazifascista, al punto che si è giunti a parlare del nazismo come di un “esperimento nietzscheano”. Questo è ciò che sostiene, ad esempio Ernst Nolte, secondo cui “senza taluni aspetti del nietzscheanesimo” il nazismo “non sarebbe divenuto ciò che fu, più di quanto il movimento operaio non sarebbe stato ciò che è stato senza il marxismo”. Questa lettura, che ha trovato la sua espressione emblematica nel libro di Alfred Baumler intitolato “Nietzsche, il filosofo e la politica” (1931) è stata agevolata dalle operazioni di mia sorella, Elisabeth, la quale ha contribuito a diffondere la mia immagine come di un teorico e propugnatore di una palingenesi reazionaria dell’umanità.  Questo è anche quanto sostiene F. Masini che leggendo i miei testi reputa la deformazione propagandistica da attribuirsi alle falsificazioni di Elisabeth e agli arbitri con cui lei insieme a Peter Gast ha pubblicato una parte dei miei frammenti. Tuttavia, devo riconoscere, che è anche esagerata la tradizione diffusa di una “sorella maledetta intenta ad aggiungere inni antisemiti o protonazisti al mio discorso”, come ha notato Maurizio Ferraris. Mia sorella ha certo grosse responsabilità nel rimaneggiamento dei miei testi.  Ma forse alcuni studiosi hanno esagerato nei suoi confronti, come del resto penso sia eccessivo pretendere di attribuirmi la “paternità” dell’ideologia nazionalsocialista.

Ciò che può essere trovato nei miei testi, semmai, sono spunti antidemocratici e antiegualitari, atti a favorire, una lettura “reazionaria” o “di destra”. Ma questo perché la mia vuole essere una filosofia nuova e di rottura con il passato, ma che non intende ignorare completamente certi aspetti conservatori. Ciò emerege anche nella mia considerazione “critica” della storia. La storia deve essere al servizio della vita e non viceversa.







FONTI:
Il nuovo protagonisti e testi della filosofia, Abbagnano, Fornero, Paravia, 2007 Varese

martedì 28 agosto 2012

Il luogo dei miei pensieri





Questa è la roccia, tutt'ora esistente, davanti alla quale ebbi l'intuizione dell'eterno ritorno, come ho scritto in "Ecce homo".